Alfa Romeo Tonale nuova auto Polizia di Stato 2024 tutte le specifiche tecniche da conoscere 

 

 

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 Arriva sulle strade italiane la nuova Alfa Romeo Tonale in livrea Polizia di Stato. Una “Pantera” dallo stile sportivo e accattivante che presto sarà impiegata dalle Questure per il controllo del territorio.La nuova Volante è stata simbolicamente consegnata oggi alla Polizia di Stato a Torino. L’evento si è svolto presso il Centro Stile Alfa Romeo alla presenza del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, del Capo della Polizia, Vittorio Pisani, dell’Amministratore Delegato Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato e del Managing Director di Stellantis Italia, Santo Ficili.Dotata di un motore 1.500 cc benzina hybrid da 163 cavalli, con cambio automatico a 7 rapporti, protezione balistica e antisfondamento ed equipaggiata con il tecnologico sistema “Mercurio Extended”, usato per velocizzare i controlli durante gli interventi operativi, sarà distribuita agli Uffici prevenzione generale e soccorso pubblico di tutte le Questure e ai principali commissariati di Polizia, a partire dal mese di dicembre.In totale, saranno 850 le autovetture che, nell’ambito di una gara Consip del 2022 rivolta alle forze dell’ordine e vinta da Stellantis, entreranno a far parte del parco auto della Polizia di Stato entro il primo semestre del 2024.Si rinnova così il binomio Polizia-Alfa Romeo, iniziato negli anni ’50 con la 1900 Super TI speciale e proseguito negli anni ’60 e ’70 con la produzione delle iconiche Giulietta 1300 e Giulia super 1600, sino ad arrivare alle Volanti bianco-azzurre approdate sulle strade italiane ad inizio anni ’80 con l’Alfa Romeo 33 poi sostituite, nel tempo, dalle Alfa Romeo 155, 159 e Giulia.

Alfa Romeo e Polizia di StatoL’Alfa Romeo ha sempre avuto un ruolo fondamentale per le Forze dell’Ordine e anche l’immagine della Polizia di Stato è stata molto influenzata dalla presenza delle vetture milanesi.Dopo l’impiego – sporadico e perlopiù per motivi di rappresentanza – di vetture anteguerra, è proprio con l’Alfa Romeo 1900 TI che la Polizia inizia a dotarsi di vetture appositamente allestite.

Anni Cinquanta (1900, 1900M, Giulietta)Anche se il simbolo sulle fiancate delle vetture della Squadra Mobile apparirà solo agli inizi degli anni Sessanta, la denominazione “Pantera” nasce già nel 1952 con l’entrata in servizio di questa vettura, ordinata in circa 400 esemplari fra 1900 TI (Turismo Internazionale) e 1900 TI Super, in questo caso con propulsore portato alla soglia di due litri ed una velocità massima che sfiora i 180 Km/h. Verniciate in nero, non sono preparate nella meccanica ma sono sottoposte ad alcune modifiche: una pesante blindatura (assente sugli esemplari della Stradale) protegge motore ed abitacolo, quest’ultimo dotato anche di parabrezza antiproiettile in due sezioni. Le ruote anteriori sono protette da due tendine di catena metallica mentre sono aggiunti fendinebbia e fari orientabili. Per permettere all’equipaggio di sparare in posizione eretta, è poi applicato un tetto apribile scorrevole mentre, fra l’equipaggiamento specifico, vi è anche la presenza di un impianto radio che permette alla pattuglia di restare in contatto con la centrale.Aggiornate nei colori e nelle dotazioni, le 1900 resteranno in forze fino al 1964 ma alcuni esemplari continueranno ad essere utilizzati come vetture di servizio.Successivamente, la Polizia utilizzerà pressoché tutte le vetture prodotte dall’Alfa Romeo. Negli anni Cinquanta, oltre alla 1900 M “Matta” – celebri sono quelle in livrea rossa della Celere – saranno numerose le Giulietta e le Giulietta TI, scelte ancora per le loro prestazioni. Contemporaneamente, entreranno in servizio anche alcuni furgoni Romeo e Romeo 2°, poi sostituiti dagli F12.

Anni Sessanta (2600 Sprint, Giulia) Il decennio successivo, veste la livrea grigioverde la 2600 Sprint: fatta eccezione per la Ferrari 250 GTE, è la vettura più potente e veloce in dotazione alla Polizia.Seguirà quindi la Giulia, protagonista assoluta di un’epoca: nelle sue versioni destinate alla Polizia non solo è stata una delle vetture più popolari e riconoscibili ma anche ha originato un vero e proprio filone cinematografico, nato come b-movie e negli anni successivi diventato “cult”: il “Poliziottesco”, caratterizzato da inseguimenti mozzafiato sulle strade delle grandi città italiane.La prima “Pantera” entra in servizio a Torino nel 1963, ma alcune vetture non in livrea erano già state acquistate dal Ministero degli Interni nei mesi precedenti. Sarà la prima di una lunga serie, che vedrà in seguito il passaggio alle Giulia Super, anche se prenderanno servizio anche alcuni esemplari di 1300, 1300 TI e 1300 Super, oltre che qualche rarissima TI Super.Le principali modifiche riguarderanno il frontale, in cui (come sulla TI Super) i due fari centrali vengono sostituiti da semplici reticelle, che nascondono la sirena; quindi, il lampeggiante e l’antenna della radio. In alcuni casi è presente anche il faro brandeggiabile. Anche a batteria viene spostata nel bagagliaio e gli interni – con rivestimenti in skai marrone – sono dotati di radio di ordinanza, mentre nel bagagliaio trova posto l’equipaggiamento specifico.Le Giulia “in divisa” segneranno l’epoca della modernizzazione delle Forze dell’Ordine: centrali operative dotate di quadri elettronici, contatto radio costante, addestramento dei “piloti”, sviluppo del parco auto e delle officine per la manutenzione. Nelle varie versioni e aggiornamenti, le Giulia resteranno in servizio fino all’inizio degli anni Ottanta.Destinate alla Polizia Stradale verranno inoltre impiegate le Giulia Combinata con carrozzeria station wagon.

Anni Settanta (Alfetta, Alfasud, Nuova Giulietta)Gli anni Settanta vedono l’entrata in servizio dell’Alfetta che, anche nell’immaginario popolare, raccoglierà l’eredità della Giulia, che resta comunque in flotta. Dell’Alfetta verranno acquistati esemplari di tutte le serie, prevalentemente con motorizzazione 1.8. Contemporaneamente, la “Nuova” Giulietta, presentata nel 1977 trova immediatamente un proprio ruolo con i colori della Polizia che la sceglie per la Squadra Volante, che alla potenza dell’Alfetta, mantenuta dalla Polizia Stradale, preferisce l’agilità della Giulietta, più adatta al controllo del territorio ed ai servizi nel traffico cittadino.Alla metà degli anni Settanta, la livrea della Polizia abbandona il grigioverde per adottare il bianco/azzurro ancora oggi in vigore.Accanto alle più potenti Alfetta e Giulietta, anche la “piccola” Alfasud, prima Alfa Romeo a trazione anteriore e capostipite di una genealogia di compatte, avrà un ruolo di primo piano nella Polizia. Già nel 1972, poco dopo la presentazione dell’anno precedente, le prime vetture entrano in servizio con il propulsore 4 cilindri boxer 1.2. Sarà però la seconda serie, con le motorizzazioni 1.3 e 1.5 a totalizzare la maggior parte degli esemplari.

Anni Ottanta e Novanta (33, 75, 155)Gli anni Ottanta vedono la flotta della Polizia aggiornarsi con i nuovi modelli: l’Alfasud lascia spazio alla 33, addirittura nelle sue versioni di punta Quadrifoglio Verde, mentre la Nuova Giulietta viene rimpiazzata dalla sua evoluzione, l’Alfa 75, sempre arruolata con motorizzazione 1.8, così come sarà nel decennio successivo con la 155, questa volta a trazione anteriore.In questi anni, la Polizia inizia anche a schierare equipaggi ufficiali in diverse categorie del motorsport: in livrea bianco/azzurra scendono in gara una Alfasud 1300 Gruppo N, le Alfa 33 e 75 in categoria Turismo e anche una 155 V6 TI.

Anni Duemila (156, 159, Giulietta)Sempre a trazione anteriore è la 156, che, come Volante della Polizia Stradale, verrà impiegata sia in versione berlina che Sportwagon e, successivamente anche con motorizzazione JTD a gasolio. Allo stesso modo, anche la 159 verrà schierata sia con motorizzazione a benzina che diesel e anche con trazione integrale Q4. In questi anni, le vetture torneranno ad essere dotate di una blindatura per l’equipaggio.Più recentemente, verrà impiegata dalla Polizia la Giulietta, sia con motore 1.6 JTDm-2, sia con cilindrata di due litri, sempre a gasolio. L’allestimento specifico per la Polizia avrà invece due varianti: con posti posteriori di serie e con paratia divisoria dell’abitacolo e divanetto posteriore la plastica lavabile.